CFP Doctor Virtualis: ANALOGIA E MEDIOEVO SIVE VENT’ANNI DI ANALOGIE

Segnaliamo la CFP, pubblicata da Doctor Virtualis in occasione dei vent’anni della rivista.

Qui di seguito i dettagli:

CALL FOR PAPERS

Numero speciale per i vent’anni di “Doctor Virtualis” (2002-2022):

ANALOGIA E MEDIOEVO SIVE VENT’ANNI DI ANALOGIE

Alcuni studi del secolo scorso e altri più recenti hanno individuato nell’analogia almeno due aspetti significativi. Da una parte l’analogia è un particolare strumento argomentativo, forte dal punto di vista persuasivo, ma debole dimostrativamente (Perelman-Tyteca, Trattato dell’argomentazione. La nuova retorica). Dall’altra parte l’analogia è quasi un a priori cognitivo con cui l’uomo concettualizza il mondo e progredisce nella conoscenza (Hofstadter, Sander, L’analogie. Cœur de la pensée; e, da questo punto di vista la metafora, come tipo di analogia o analogia condensata, ha un ruolo fondamentale nella filosofia come si legge in Johnson, Philosophy’s Debt to Metaphor).

Il presente numero intende raccogliere contributi intorno a vari aspetti che riguardano l’analogia e il Medioevo, una questione che sorge a partire da un angolo prospettico particolare: un’ipotesi storiografica che costituisce uno dei trait d’union dei temi e delle ricerche dei primi vent’anni di attività di “Doctor Virtualis”. Nel Medioevo molte di quelle che a prima vista, o secondo certi schemi storiografici, sembrano essere dimostrazioni solide, dalle fondamenta stabili come cattedrali gotiche (Panofsky, Architettura gotica e filosofia scolastica), sono piuttosto modi di argomentare, ricerche costanti di ordine, di orizzonti di senso possibili, rappresentazioni di mondo (Parodi, La città di Dio e la storia. Escatologia e metafora in Agostino). L’analogia, che certamente ha trovato nel Medioevo molteplici usi a diversi livelli di riflessione, rappresenta uno dei più significativi indici e uno dei modi di pensiero più interessanti per proporre non tanto dogmatiche soluzioni, quanto piuttosto percorsi possibili.

 

Il Medioevo ha teorizzato sull’analogia, ha usato l’analogia in varie forme facendola diventare uno strumento filosofico e teologico di importanza decisiva. Variamente intesa per colmare l’abisso tra umano e divino – si pensi all’analogia di proporzione agostiniana o all’analogia di attribuzione tomista – è anche meccanismo intrinseco di ragionamento, come accade, ad esempio, tanto nel De trinitate di Agostino quanto nell’Itinerarium di Bonaventura.

Quali sono le basi testuali (grammaticali, logiche e retoriche) con cui i medievali hanno potuto utilizzare questo potente strumento non solo argomentativo, ma anche filosofico? Ancor più, in che misura l’analogia è indice di una peculiare rappresentazione del mondo e come diviene strumento cognitivo?

Alla luce della potenza argomentativa e cognitiva dell’analogia, si aggiunge una domanda sull’uso dell’analogia non solo da parte degli autori medievali oggetto di studio, ma anche da parte dello studioso che osserva il Medioevo. Spesso il Medioevo è stato oggetto di paragoni con altre epoche, talvolta in senso negativo (quando ad esempio, incrementando i pregiudizi, il Medioevo diviene il paradigma del buio della ragione o delle pessime condizioni materiali e tecniche), talaltra in senso positivo (quando diviene epoca dell’oro, come accade in certi momenti del Romanticismo o in certe rappresentazioni Neoscolastiche); e non sono mancati tentativi di osservarlo in rapporto ad altri periodi in modo per così dire neutro, per pura finalità euristica. È lecito proporre analogie tra epoche differenti? Quanto il paragone tra epoche consente di incrementarne le comprensioni specifiche senza rischiare di sovrapporne le specificità e senza perderne le sfumature? Significa forse riflettere su identità e radici di un oggetto di studio in un’epoca determinata per coglierne la profondità storica?

Con la presente Call for paper si intende quindi raccogliere contributi per stimolare il dibattito attorno a questi interrogativi.

 

In sintesi:

1)          L’uso medievale dell’analogia:

  1. Le basi testuali
  2. Quale rappresentazione di mondo
  3. L’analogia ha finalità più persuasive che dimostrative nel pensiero medievale?
  4. L’analogia è uno strumento cognitivo nei pensatori medievali?

2)          L’analogia come strumento di interpretazione della storia

  1. È lecita l’analogia nella storiografia filosofica?
  2. È uno strumento euristico di comprensione di epoche differenti senza perderne le specificità?
  3. Aiuta a comprendere le profondità storiche di un oggetto di studio?

 

Programmazione:

 

  • Invio della proposta di articolo (6000/8000 battute): 30 aprile 2021
  • Accettazione della proposta: giugno 2021
  • Consegna degli articoli (35000/45000 battute): dicembre 2021

 

 

Inviare la proposta di articolo a:

massimo.parodi@unimi.it

amaliamariasofia.salvestrini@edu.unige.it

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